OVVERO 2320 BRACCIA AL DI SOPRA DEL MAR MEDITERRANEO
Capo d’Arno. Là dove nasce un fiume che attraversa gran parte della Toscana per gettarsi poi in mare a Pisa. Arrivare a Capo d’Arno è stato faticoso ma anche emozionante. Era un viaggio sospeso da decenni. Con Marco partiamo la mattina con calma alla volta della fonte del Borbotto. Il lavoro sulla Valdisieve mi porta spesso sul Falterona, questa volta bisogna attraversare il passo delle Crocicchie e finire di là, in Casentino. Dalla parte di Castagno non ci vuole molto a raggiungere la sorgente del fiume…ma siamo in montagna, poca distanza significa tanto dislivello, se non sei in quota. Il mio andirivieni si incrocia con quello di molti altri viaggiatori. Sigismondo forse non si è avventurato fin quassù, ma Dino Campana sì. Anche lui ha girovagato per terre, luoghi e per il mondo, anche lui si è accompagnato a carovane zingare e ha fatto mille lavori.
Faggete alte, fitte, e pietre, enormi, rotolate lì sul versante della montagna da tempi ormai lontani. Anch’esse sono “pietre con pelliccia” ricoperte di muschi. Le Crocicchie sono un vero e proprio crocevia. Lì stanno tutti i sentieri, quello del crinale dell’Appennino, la strada per salire sul Falterona, la strada che ti porta in Casentino. Capo d’Arno se non ci fossero i cartelli a dirci dov’è noi oggi non lo troveremo. Il sentiero arriva sopra alla sorgente, da lì se non guardi in basso non lo vedi, si sente solo il gorgoglìo dell’acqua. La sorgente è nascosta, quasi in disparte, ha due faggi che la vigilano dall’alto ed è controllata a vista dalle felci. Secondo alcuni qui l’Arno non ha nome. Per Bendedetto Buommatei, quando scrive a Pier Francesco Rinucci l’Arno ha a che fare con l’articolo…
L’acqua esce da una piccola cavità raccolta attorno a rocce e felci. E se un giorno quelle rocce chiudessero l’apertura dalla quale esce l’acqua? Capo d’Arno sta in Casentino. Incastrata nella lapide della società dantesca un disegno, rappresenta una bambina, forse una principessa perché ha in testa una coroncina. L’ha lasciata lì una bambina che ha visto nascere il fiume.
E’ giunta l’ora di tornare indietro.