QUOTA 7 – 467 mslm

L’ULTIMA FESTA DEL 1958

Il 28 luglio il gruppo si sposta all’Oratorio di Rugiano. L’Oratorio non è molto lontano da quello della Madonna dei Fossi, siamo sempre attorno alla zona di Pomino, ma sta su un altro poggio, a Castiglioni. Ci si arriva da una strada che se non la conosci non la vedi nemmeno, parte da un nucleo di case e sale verso il bosco. Una strada che si inerpica su per la collina, fatta di pietra, come la pietra dell’Appennino, immersa fra campi di olivi e boschetti misti. L’oratorio forse era una piccola cappella, immersa in un territorio di confine. Quel che resta oggi è del 1700 e pare  sia stato il 1800 il secolo di maggiore splendore. Dopo il bombardamento della seconda guerra mondiale e un tentativo di restauro per riaprirlo al culto, l’oratorio è stato chiuso definitivamente nei primi anni Sessanta del Novecento.  Anche qui i nomi sono importanti: l’ufficiale è dedicato alla Natività di Maria e chiamato oratorio della Madonna di Rugiano; il popolo lo lega al suo ambiente denominandolo Oratorio della Madonna dei Boschi.

Filippo mi racconta la storia di questa particolare Madonna che pare fosse in grado anch’essa di fare miracoli e scoperta perché l’aratro tirato da due buoi si incagliò nella sacra immagine sepolta sotto terra e gli animali si inginocchiarono. L’oratorio di Rugiano però sorse un po’ più in basso rispetto al punto in cui fu ritrovata l’icona. Un secolo fa lì hanno messo un cippo per ricordare l’episodio e sta immerso in un boschetto di querce e pini. Alla Madonna dei Boschi è dedicata la Natività di Maria e proprio l’8 settembre era la data alla quale corrispondeva la grande festa religiosa – che poi diventava sempre qualcosa di diverso – che si faceva all’Oratorio. Anche questa era legata alla transumanza, come molte altre presenti in questa valle.  

L’ultima festa dell’oratorio fu nel 1958.